Anche nelle campagne pavesi servono alternative ai voucher per garantire i raccolti e la vendemmia, e per non perdere opportunità di lavoro per tutti quei giovani studenti, pensionati e cassa integrati impiegati in agricoltura nell’attività stagionale. «Quelli usati fino all’anno scorso nei campi pavesi erano soltanto l’1,6% del totale provinciale, e servivano nelle attività stagionali per precise categorie di persone – spiega Wilma Pirola, Presidente di Coldiretti Pavia – Adesso che sono stati aboliti in tutti i settori, compreso nel nostro che ne ha fatto sempre un uso equilibrato, è necessario individuare una valida alternativa che possa rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori per non perdere opportunità occupazionali».
In provincia di Pavia l’anno scorso sono stati staccati circa 16mila voucher contro un totale di tutti i comparti di oltre 1 milione. «Erano nati nel 2008 proprio per il settore primario, e in particolare per la vendemmia – spiega Rodolfo Mazzucotelli, Direttore di Coldiretti Pavia –. Nel corso degli anni successivi l’agricoltura è stata l’unico settore rimasto vincolato, di fatto, all’originaria disciplina con tutte le iniziali limitazioni: nel settore agricolo solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito potevano usare i voucher, al contrario di quello che avveniva in altri settori». A livello nazionale – spiega la Coldiretti – in agricoltura sono stati venduti nel 2016 solo 2.210.440 voucher, addirittura in calo rispetto al 2015 e più o meno gli stessi del 2012, per un totale di oltre 380mila giornate di lavoro che hanno aiutato ad avvicinare al mondo dell’agricoltura giovani studenti e a mantenere attivi molti anziani pensionati nelle campagne senza gli abusi che si sono verificati in altri settori.