13 Maggio 2016
STORICO VIA LIBERA DEL PARLAMENTO EUROPEO A ORIGINE CIBI IN ETICHETTA

Storico via libera del Parlamento UE
a origine cibi in etichetta

«Una svolta». Così Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia, commenta la storica  risoluzione del Parlamento europeo per l’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto, ai prodotti lattiero-caseari e a quelli a base di carne. «E’ un passo importante per fermare l’inganno del finto Made in Italy – spiega Pirola – Questa presa di posizione è il risultato delle battaglie di Coldiretti, ma ora non ci possiamo fermare. Il prossimo passo deve essere una decisione coerente della Commissione europea, che finalmente garantisca chiarezza e trasparenza ai consumatori valorizzando al tempo stesso il lavoro delle nostre aziende agricole».

La posizione del Parlamento europeo, spiega Coldiretti Pavia, invita la Commissione a dare applicazione all’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza e a valutare la possibilità di estendere l’indicazione obbligatoria del altri prodotti alimentari omono-ingrediente o con un ingrediente prevalente, oltre al latte, ai prodotti a base di carne e a quelli lattiero-caseari. «I cittadini volgiono tornare a conoscere davvero i prodotti che acquistano – sottolinea Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Pavia – Il 96,5% dei consumatori italiani, infatti, ritiene necessario che l’origine degli alimenti debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta. E l’indicazione d’origine permetterebbe di far emergere in modo chiaro quel fiume carsico di 1.150.000 quintali di cagliate estere importate che vengono poi usate per realizzare formaggi spacciati per italiani senza che i consumatori ne sappiano nulla, danneggiando al tempo stesso le stalle e le aziende agricole italiane».

L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004 grazie alla quale è diventato obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte fresco e quella della passata di pomodoro in Italia. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa, ma l’etichetta resta ancora anonima per quasi la metà della spesa, dai formaggi ai salumi, dai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio. Più trasparenti, invece, le etichette della carne bovina e dell’ortofrutta fresca, delle uova e del miele. L’Italia, sotto il pressing della Coldiretti, ha reso obbligatorio anche l’indicazione della zona di mungitura per il latte fresco e l’origine del pollo.

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