19 Gennaio 2018
RISO, ARRIVA L’ETICHETTA OBBLIGATORIA

Il 16 febbraio 2018 sarà un giorno storico per i risicoltori e per i consumatori italiani. Tra meno di un mese, infatti, entrerà in vigore del decreto interministeriale che fissa l’obbligo di etichettatura d’origine per il riso italiano. «Con l’etichetta trasparente – spiega Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia - finisce l’inganno del riso importato e spacciato per Made in Italy:  finalmente il consumatore sarà veramente libero di scegliere tra la qualità, la tipicità e la sostenibilità del prodotto nazionale e i dubbi di quello di importazione».

Oggi infatti un pacco di riso su quattro venduto in Italia contiene prodotto straniero all’insaputa dei consumatori: sempre più spesso i chicchi arrivano da Paesi dove non sono rispettati gli stessi standard ambientali, sociali e di sicurezza che si devono seguire in Italia. Oggi la metà del riso importato nel nostro Paese arriva dall’Asia: nel 2017 c’è stato un aumento del 12% delle importazioni dall’India, che è il principale esportatore asiatico di riso in Italia seguito da Pakistan, Thailandia, Cambogia e Birmania, che è diventata uno dei principali fornitori dell’Italia secondo l’analisi della Coldiretti.

Tutto questo mentre l’Italia e la provincia di Pavia – sottolinea la Coldiretti – si confermano di gran lunga i principali produttori europeo di riso ma in un mercato che continua ad essere difficile, con i prezzi riconosciuti agli agricoltori che persistono a rimanere sotto i costi di produzione. Una crisi da attribuire al regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei Paesi Meno Avanzati (accordo EBA), che prevede la possibilità di esportare verso l’Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero. «Bene dunque la richiesta della clausola di salvaguardia – aggiunge ancora Wilma Pirola – che però va affiancata alla battaglia per l’etichettatura d’origine obbligatoria. Ora bisognerà continuare a vigilare affinché la normativa comunitaria risponda realmente agli interessi dei consumatori e non alle pressioni esercitate dalle lobbies del falso Made in Italy – conclude il presidente di Coldiretti Pavia – e di tutti coloro che vogliono continuare ad ingannare i cittadini cercando subdolamente di frenare nel nostro Paese l’entrata in vigore di una norma di trasparenza e civiltà».

In un mercato che ha subito un crollo dei prezzi sotto i costi di produzione (sia per le varietà per il consumo interno come Arborio e Carnaroli sia per le varietà Indica) per effetto degli squilibri di mercato legati all'importazioni a dazio zero, la possibilità di poter avere la tutela del vero riso italiano attraverso l’etichettatura d’origine obbligatoria - sottolinea la Coldiretti - va da un lato a vantaggio del  produttore e dall’altro del consumatore, che avrà la possibilità di scegliere il riso che più gradisce con una giusta remunerazione agli agricoltori italiani.

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