21 Giugno 2023
RISICOLTORI COLDIRETTI VIA DA BORSE MERCI CONTRO SPECULAZIONE INDUSTRIA

21 giugno 2023

Greppi: stop alle speculazioni al ribasso dell’industria

I risicoltori Coldiretti disertano le Borse Merci in segno di protesta contro il tonfo delle quotazioni del risone provocato dalla strumentale assenza di richiesta da parte dell’industria. Lo rende noto la Coldiretti mentre gli agricoltori a Pavia abbandonano la sala delle contrattazioni, nel denunciare che negli ultimi due mesi si stanno registrando continue riduzioni di prezzo con cali medi intorno al 30% per le principali varietà di riso.

Il risultato – spiega Coldiretti Pavia – è che oggi gli agricoltori prendono meno di un euro al chilo, mentre allo scaffale le famiglie lombarde continuano a pagare fino a oltre 5 euro al chilo. «Siamo di fronte a manovre speculative – afferma Stefano Greppi, Presidente di Coldiretti Pavia – con il tentativo dell’industria di strumentalizzare l’andamento di mercato, che però non può giustificare un crollo così vertiginoso e repentino dei prezzi riconosciuti agli agricoltori, ancora in difficoltà per gli effetti della siccità dello scorso anno e del boom dei costi di produzione».

Tutto questo mentre più di un 1 pacco di riso su 4 venduto in Italia arriva dall’estero – precisa Coldiretti Pavia – con le varietà nazionali come Arborio e Carnaroli, ma non solo, che rischiano di essere cannibalizzate dai risi stranieri per effetto di importazioni praticamente raddoppiate nel 2022 (+82%) ma più che triplicate dalla Cambogia, quintuplicate dal Vietnam e addirittura aumentate di 50 volte dalla Birmania (Myanmar). Tutti Paesi dove fra l’altro – ricorda la Coldiretti – nelle coltivazioni viene usato il triciclazolo, un potente pesticida vietato invece nell’Unione Europea.

«Occorre lavorare sugli accordi di filiera tra imprese agricole e industriali – conclude il Presidente di Coldiretti Pavia – con prezzi che garantiscano un’equa distribuzione del valore e diano una prospettiva all’intero settore produttivo, evitando scossoni forti e improvvisi che mettono a rischio la stabilità dell’intero comparto».

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