6 Febbraio 2014
MONITORAGGIO ANTIFRANE PER L’OLTREPO’ PAVESE

6 febbraio '14 Cs-11_14_02_06

Pavia, monitoraggio antifrane per l’Oltrepò
Gli agricoltori: “I terreni non drenano più”

Monitoraggio antifrane per i campi dell’Oltrepò. Lo sta portando avanti la Coldiretti di Pavia. “Le nostre strutture – sottolinea la federazione provinciale –  sono impegnate nel monitoraggio delle richieste di assistenza e nella valutazione dei danni. E inoltre abbiamo inoltrato alla Provincia le segnalazioni preliminari di danno”.  Le continue piogge dei giorni scorsi infatti hanno scatenato di nuovo l’allarme dissesto idrogeologico. Gli smottamenti censiti dall’amministrazione provinciale in tutto l’Oltrepò Pavese sono oltre 800, a cui vanno aggiunte 100 frane attive. Da Castana a Canneto, da Cigognola a Montecalvo, da Val di Nizza a Zavattarello: non c’è quasi Comune che non sia stato toccato dagli smottamenti. E sono moltissimi gli agricoltori che hanno visto danneggiati i propri appezzamenti. “La situazione è preoccupante – sottolinea Coldiretti Pavia – anche perché i terreni non riescono più a drenare”.

“Tutti i giorni c’è un nuovo smottamento”, spiega Giancarlo Rocca, che insieme alla moglie Gabriella Corrada gestisce un’azienda agricola con sede a Val di Nizza. “Noi abbiamo subìto anche una frana importante, che avrebbe bisogno di un intervento di drenaggio  – sottolinea l’agricoltore, che coltiva erba medica, orzo e frumento –. Ma i danni sono rilevanti anche nei casi di piccoli smottamenti: dove questi cedimenti si verificano, infatti, bisogna lasciare indietro parti di terreno che non possono essere coltivate. E questo significa un raccolto che non c’è, e un introito che manca di conseguenza”. “Queste ulteriori piogge accentueranno i movimenti che già sono in atto – aggiunge Gianluca Marchesi, titolare dell’omonima azienda agricola –. Purtroppo sempre più spesso diversi agricoltori non presentano nemmeno le domande di risarcimento, perché temono di sentirsi rispondere che fondi non ce ne sono”.

Eppure gli agricoltori sono fondamentali per la salvaguardia del territorio. “Le istituzioni hanno abbandonato la cura delle cunette e la pulizia argini durante periodo estivo – dice ancora l’agricoltore, che tra Zavattarello e Romagnese coltiva cereali, foraggio e fiori e che ha visto cedere alcuni terreni accanto ai propri –. Anche per questo le acque non defluiscono correttamente nei corsi d’acqua ma corrono nei campi e sulle strade, provocando frane e smottamenti”. Una situazione preoccupante, soprattutto se si pensa che le zone a rischio frane della provincia di Pavia hanno registrato un incremento del 37% negli ultimi 6 anni. “Ritengo anche che l’amministrazione provinciale dovrebbe appaltare alle aziende agricole locali i lavori di manutenzione di cunette e argini – sottolinea Gianluca Marchesi –. Così almeno questi lavori sarebbero fatti da persone del territorio, che conoscono le colline da sempre e che sanno come tutelarle”.

pavia@coldiretti.it - www.pavia.coldiretti.it

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