11 Maggio 2014
MADE IN ITALY, VIA I SEGRETI SULLE IMPORTAZIONI ANCHE IN PROVINCIA DI PAVIA

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Made in Italy, via i segreti sulle importazioni
anche in provincia di Pavia

«Una vittoria per consumatori e aziende agricole»

«Una vittoria non soltanto per le aziende agricole impegnate sul campo per difendere il Made in Italy, ma una vittoria anche per tutti i consumatori che d’ora in avanti potranno sapere da dove arrivano i prodotti che finiscono sulle loro tavole». E’ con grande soddisfazione che Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia, commenta la decisione del ministro della Salute Beatrice Lorenzin di togliere il segreto sulle importazioni di materie prime alimentari dall’estero. «Grazie a questa importante disposizione potremo finalmente capire con esattezza quanti e quali sono i prodotti che arrivano dall’estero – dice ancora il presidente di Coldiretti Pavia – E potremo sapere con certezza chi li importa e dove vanno a finire».

Latte e prosciutti, olio e grano, patate e pomodori: l’elenco dei prodotti agroalimentari importati in Italia dall’estero è lunghissimo. Nel 2013 il valore dell’import in questo settore ha raggiunto la cifra record di 40 miliardi di euro (+20% dal 2007 a oggi). Nello stesso periodo sono anche più che triplicate le frodi a tavola (+248% del valore di cibi e bevande sequestrati perché adulterati, contraffati o falsificati). Nemmeno il riso, prodotto principe provincia di Pavia, è risparmiato: nel 2013 le importazioni dai PMA (i Paesi Meno Avanzati) sono arrivate a sfiorare la cifra record di 190mila tonnellate. E quest’anno anche l’import di riso lavorato è raddoppiato rispetto alla campagna precedente, passando da 18.500 a 37mila tonnellate. Provocando effetti devastanti nella definizione delle quotazioni dei nostri risi.

«Anche per questo davvero soddisfatta che l’onorevole Lorenzin  abbia accolto la richiesta presentata dal presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo di togliere il segreto di Stato, e di rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero – dice ancora Wilma Pirola – perché in questo modo si potranno combattere al meglio inganni e sofisticazioni». Una decisione, quella presa del ministro della Salute, arrivata dopo le proteste degli agricoltori al Brennero e tutte le altre iniziative di mobilitazione messe in campo dalla Coldiretti. «In questo modo si contrasta chi fino ad oggi ha sfruttato il Made in Italy per arricchirsi usando prodotti che di italiano non avevano niente – conclude il presidente di Coldiretti Pavia – E si favoriscono tutte quelle imprese oneste che chiedono soltanto il giusto riconoscimento per i loro prodotti, e che il vero Made in Italy venga tutelato dalla concorrenza sleale».

pavia@coldiretti.it - www.pavia.coldiretti.it

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