20 Luglio 2016
LATTE, PRANDINI E PIROLA: “EUROPA SORDA AI REALI BISOGNI DI PERSONE E AZIENDE AGRICOLE”

Latte, Prandini e Pirola: “Europa sorda
ai reali bisogni di persone e aziende agricole”

“Una goccia nel mare”. Così Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti Lombardia, boccia le ultime decisioni di Bruxelles sulle risorse da stanziare contro la crisi del settore zootecnico. “Con i 150 milioni di euro da spalmare su tutti i paesi dell’Unione per una riduzione volontaria della produzione di latte ci facciamo poco e niente perché vuol dire tagliare a livello europeo 1,4 milioni di tonnellate e solo l’Italia ne produce quasi 11 milioni. Mentre la Germania arriva a 30 milioni di tonnellate. E allora di cosa stiamo parlando?” aggiunge Prandini. Anche perché sui 350 milioni di euro che verranno stanziati per azioni più flessibili a livello nazionale, in Italia ne arriveranno poco meno di 21, contro i 22 della Polonia, i 30 del Regno Unito, i 49,9 della Francia e i 57,9 milioni della Germania.
 
“Dopo la Brexit – conclude Prandini - l'Europa non ha imparato la lezione: quella sull’agricoltura è una non scelta. Serve il coraggio di intervenire sulle riforme, con l'obbligo dell'origine su tutti i prodotti e con una netta distinzione fra i Paesi non autosufficienti come il nostro e Paesi che producono molto di più rispetto alle esigenze interne. L'unica cosa che bisognava fare era attivare una politica economica di contingentamento produttivo invece che stanziare queste poche risorse a favore, per assurdo, di quei Paesi che hanno creato le condizioni di difficoltà che stiamo vivendo. Serve il coraggio del fare: basta con le logiche economiche dei Paesi del nord Europa che fino a oggi hanno prodotto solo disastri per le imprese agricole e valore economico per le solite multinazionali”.

“L’Italia è diventata il più grande importatore di latte del mondo, con il risultato che oggi tre cartoni di latte a lunga conservazioni su quattro, venduti nel nostro Paese, sono stranieri. Così come la metà delle mozzarelle, fatta con latte o addirittura cagliate provenienti dall’estero. Su tutto questo l’Europa deve finalmente dimostrare coraggio, lavorando per un’inversione di rotta. In primis con l’immediata introduzione dell’obbligo di origine in etichetta, dopo che Coldiretti ha spianato la strada ottenendo dal Governo italiano un decreto in proposito, annunciato dal premier Renzi a Milano davanti a diecimila agricoltori di Coldiretti – sottolinea Wilma Pirola, Presidente di Coldiretti Pavia – Abbiamo l’orgoglio di produrre latte italiano, il più controllato e il più sicuro al mondo. L’Europa deve iniziare a fare scelte che vadano nel segno della difesa e promozione delle vere imprese e della vera qualità, piuttosto che degli interessi delle multinazionali. Altrimenti la sonora lezione ricevuta dalla Brexit ci avrà insegnato ben poco”.

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