«Non possiamo più consentire le importazioni da Paesi che continuano a utilizzare pesticidi che in Italia sono vietati – sottolinea Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – Anche per questo motivo l’etichettatura d’origine è fondamentale e deve essere introdotta per tutti i prodotti agroalimentari, senza distinzione tra un settore e l’altro. Solo in questo modo i consumatori potranno comprendere la nostra distintività e capire la differenza tra il sistema agricolo italiano e quelli stranieri».
I prodotti alimentari italiani, infatti, sono 22 volte più sicuri di quelli extracomunitari per quanto riguarda il contenuto in residui chimici, come emerge dall’ultima relazione dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa). Da questo studio, sottolinea Coldiretti, si evidenzia che il 6,5% per i campioni provenienti da paesi extracomunitari conteneva residui superiori ai limiti di legge, soprattutto per la presenza di tracce di pesticidi non approvati nell'Unione Europea. Al contrario appena lo 0,3% dei prodotti Made in Italy, spiega Coldiretti, contiene residui chimici oltre il limite. Per i prodotti di origine comunitaria la percentuale sale all’1,6 per cento.
L’invasione di prodotti alimentari provenienti dall’estero aumenta dunque il rischio per i consumatori, come dimostra “la classifica dei cibi più pericolosi” elaborata dalla Coldiretti sulla base del Rapporto del Ministero della Salute sui sistema di allerta europeo.