30 Aprile 2014
FRODI, FALSO MADE IN ITALY ANCHE NELLE PATATE

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Frodi, falso Made in Italy anche nelle patate

Coldiretti Pavia: «Coltivazione storica
della nostra provincia, ma crollata del 60 per cento»

«I produttori onesti sono i primi ad essere danneggiati da situazioni simili a quella denunciata dalla trasmissione televisiva Report. Una situazione che sta mettendo in crisi tante aziende anche in provincia di Pavia, dove rischiano di scomparire sia produzioni agricole di pregio sia posti di lavoro». Con queste parole Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia, commenta la puntata della nota trasmissione televisiva di Rai 3 andata in onda lunedì 28 aprile, che ha denunciato la vendita di patate  straniere “spacciate” per italiane. Anche la Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta sulla commercializzazione di patate vendute come nazionali ma provenienti all’estero: ci sarebbero dieci persone indagate.

Nella zona intorno a Voghera, intanto, sono già diverse le imprese agricole che hanno smesso di coltivare patate e altre coltivazioni storiche della zona, dal peperone alla cipolla. Coltivazioni che erano anche un’opportunità di lavoro per tanti addetti, e non soltanto una possibilità di reddito per le imprese agricole. «Fino a qualche tempo fa, in un’annata normale, c’erano una trentina di produttori che coltivavano patate – spiega Monica Rosina, segretario per Coldiretti Pavia della zona di Voghera – Quest’anno invece meno di una decina di produttori ha presentato piani colturali per questa coltivazione». Un crollo di quasi il 60 per cento, stando almeno alle prime stime. «Alcuni piani culturali devono ancora arrivare, quindi le cifre potrebbero variare leggermente – dice ancora Monica Rosina – Ma fin d’ora possiamo dire che diverse imprese agricole della zona tra Cervesina, Casei Gerola, Corana e Silvano Pietra hanno preferito non coltivare più patate».

Le cause di questo crollo sono diverse. Ma tra esse figura di certo anche la concorrenza sleale riportata da Report. «Coldiretti è impegnata da tempo nel denunciare il falso Made in Italy e l’Italian sounding, che rubano alle nostre imprese 60 miliardi di euro all’anno – aggiunge Giovanni Roncalli, direttore di Coldiretti Pavia – Tutti gli episodi di questo tipo rappresentano un furto di identità perpetrato sia ai danni delle aziende sia ai danni dei consumatori, che credono di acquistare italiano e che invece si trovano nel piatto prodotti stranieri coltivati con minori garanzie sanitarie».

L’Italia – informa Coldiretti – consuma 21 milioni di quintali di patate, ma ne produce solo 15 milioni e ne importa 6 milioni. La truffa della falsa etichettatura favorisce i truffatori, che acquistano a prezzi più bassi ma vendono a prezzi italiani. E’ anche a causa di ciò che alcuni produttori in provincia di Pavia stanno abbandonando questa coltivazione. «Coldiretti ha appena istituito l’Osservatorio per la lotta alla criminalità nell'agricoltura proprio per diffondere la conoscenza e la consapevolezza del patrimonio agroalimentare italiano – sottolinea ancora il presidente di Coldiretti Pavia – e per creare un sistema capillare di controlli idonei a smascherare i comportamenti che si pongono in contrasto con la legalità».

pavia@coldiretti.it - www.pavia.coldiretti.it

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