8 Maggio 2017
ETICHETTA D’ORIGINE PER RISO E PASTA, SCATTATA LA PROCEDURA DI NOTIFICA UE

«Finalmente sarà possibile smascherare l’inganno di un pacco di riso su quattro che oggi, dopo il boom delle importazioni da paesi asiatici come il Vietnam che nel 2016 ha aumentato le proprio esportazioni di riso in Italia del 346%, è fatto con riso straniero all’insaputa dei consumatori». E’ quanto afferma Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia, nel commentare positivamente l’avvio della procedura formale di notifica dei decreti dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda per l’introduzione in Italia dell’obbligo di indicazione della materia prima per il riso (come anticipato alla manifestazione della Coldiretti davanti al Ministero delle Politiche Agricole del 13 aprile scorso) e per la pasta.

«Con l’etichettatura di origine obbligatoria anche per il riso si realizza un passo determinante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori – aggiunge Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Pavia –  Ora auspichiamo che possa concludersi al più presto l’iter comunitario per il riso e per la pasta, per combattere la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per italiani che stanno provocando una crisi senza precedenti nel settore cerealicolo». Lo scorso 19 aprile l’Italia, sotto il pressing della Coldiretti, ha fatto scattare l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte uht e derivati, dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy, mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.

L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti, che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma - continua la Coldiretti - l’etichetta non indica la provenienza degli alimenti, dai salumi al concentrato di pomodoro ai sughi pronti, dai succhi di frutta fino alla carne di coniglio. A livello comunitario - continua la Coldiretti - il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d'obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto.

L’ETICHETTA DI ORIGINE SULLA SPESA DEGLI ITALIANI

Cibi con l'indicazione di origine E quelli senza
 Carne di pollo e derivati  Salumi
 Carne bovina  Carne di coniglio
 Frutta e verdura fresche  Carne trasformata
 Uova  Frutta e verdura trasformata
 Miele  Derivati del pomodoro diversi da passata
 Passata di pomodoro  Sughi pronti
 Pesce  Pane
 Olio extravergine d'oliva  
 Latte fresco e uht  
 Formaggi e altri derivati del latte  
 Pasta (in itinere)  
 Riso (in itinere)  

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