19 Novembre 2016
DOMANI LA GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO CON LE “CACIOTTE DELLA SOLIDARIETÀ”

Quello della solidarietà è un valore da sempre centrale nella famiglia contadina, che negli anni ha saputo dar prova di attivare un vero e proprio welfare e di saper portare valore al territorio creando momenti di fratellanza nei confronti dei più bisognosi. Per questo domani, in occasione della 66° Giornata Provinciale del Ringraziamento che Coldiretti Pavia celebrerà a Mede, saranno in vendita anche le “Caciotte Solidali”, fatte con il latte delle aziende agricole terremotate di Amatrice, Norcia e Leonessa colpite dal sisma che ha devastato il Centro Italia.

«Tu fai crescere l’erba per il bestiame e le piante che l’uomo coltiva per trarre cibo dalla terra». Queste le parole del Salmo 104 che danno il titolo al messaggio della Conferenza Episcopale Italiana per la 66° Giornata del Ringraziamento di Coldiretti, che anche gli agricoltori di Pavia si apprestano a celebrare. L’appuntamento è per domani, domenica 20 novembre 2016 a Mede (PV): alle ore 10.30 nella chiesa dei Santi Marziano e Martino (via Dante 31) S.E. il Vescovo di Vigevano Mons. Maurizio Gervasoni celebrerà la Santa Messa con rappresentanti del mondo agricolo, istituzioni e autorità.

A Mede si riuniranno centinaia di agricoltori provenienti da tutta la provincia, in un giorno importante per riflettere sul significato profondo del legame del territorio con la terra e con le produzioni agricole. Al termine della celebrazione ci sarà la benedizione dei mezzi agricoli arrivati dalle cascine lomelline e parcheggiati sul sagrato della chiesa. Qui sarà allestita un’esposizione con le produzioni agroalimentari d’eccellenza delle campagne pavesi e ci sarà spazio anche per iniziative di solidarietà. Nel pieno spirito di gratitudine e solidarietà che da sempre contraddistingue la Giornata del Ringraziamento, domani a Mede saranno anche in distribuzione le “Caciotte Soldali”, i formaggi “salvamucche” frutto un progetto realizzato grazie alla mobilitazione di Coldiretti per sostenere la ripresa e fermare l’abbandono con il lavoro della popolazione, che nelle campagne colpite dal terremoto significa soprattutto salvare le stalle.

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