23 Febbraio 2018
COLDIRETTI: «NO ALL’INVASIONE DI RISO BASMATI DALL’INDIA»

No all’invasione di Basmati indiano. E’ questa la posizione di Coldiretti rispetto alla richiesta che l’India ha presentato alla Commissione europea di aumentare le varietà di riso Basmati da esportare in UE a dazio zero, che attualmente sono 9 su un totale di 29 registrate in India. Bruxelles ha avviato una consultazione su tale proposta e Coldiretti si è schierata decisamente contro tale possibilità, visto che già adesso le importazioni di Basmati indiano in UE hanno superato le 170mila tonnellate con un aumento di oltre il 62% nell’ultimo anno.

«Le forti importazioni di riso straniero stanno facendo crollare le quotazioni del riso italiano – sottolinea Wilma Pirola, presidente di Coldiretti Pavia – che si sono praticamente dimezzate mettendo in crisi gli agricoltori. Oggi i produttori devono vendere ben quattro chili di risone per pagarsi un semplice caffè a causa di speculazioni e inganni che colpiscono le risaie e danneggiano i consumatori».


Nell’ultimo anno, infatti,  mentre il prezzo di un chilo di riso sullo scaffale è rimasto pressoché stabile con una valore medio di circa 3 euro, i prezzi riconosciuti agli agricoltori hanno fatto registrare contrazioni consistenti per le principali varietà di riso che vanno dal -58% per l’Arborio al -57% per il Carnaroli, dal -41% per il Roma al -37% per il Vialone Nano. Inoltre nell’ultimo anno in Italia sono aumentate del 736% le importazioni dalla Birmania raccolto anche sui campi della minoranza Rohingya costretta a fuggire a causa della violenta repressione.

«Il risultato è che un pacco di riso su quattro venduto in Italia contiene prodotto straniero – spiega Rodolfo Mazzucotelli, direttore di Coldiretti Pavia – con l’importazione di riso greggio asiatico che gode del regime particolarmente favorevole praticato nei confronti dei Paesi Meno Avanzati (accordo EBA), che prevede la possibilità di esportare verso l’Unione Europea quantitativi illimitati di riso a dazio zero, come avviene anche per il Basmati indiano».

La situazione è drammatica e mette a rischio il primato nazionale e pavese: Pavia, infatti, è la prima provincia risicola d’Europa con 82mila ettari coltivati a riso e 1.500 aziende agricola attive nel settore. L’Italia è il primo produttore di riso nella UE con 1,50 milioni di tonnellate su un territorio coltivato 234.000 ettari, che copre circa il 50% dell’intera produzione europea con una gamma varietale del tutto unica. «Senza dimenticare poi che da qualche anno in Italia si stanno diffondendo varietà di riso aromatico da genetica nazionale – conclude il presidente di Coldiretti Pavia – che stanno fornendo ottimi risultati puntando a garantire ai consumatori italiani ed europei un prodotto con tutta la sicurezza e la qualità del Made in Italy». Una nuova produzione che verrebbe messa in difficoltà dall’arrivo di altro riso dall’India.

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