26 Febbraio 2024
Presentato il nuovo report sulla stagione irrigua che fotografa la crisi climatica in atto

Un’altra annata segnata dalla crisi idrica in corso dal 2021: si potrebbero sintetizzare così le conclusioni del Report sulla Stagione Irrigua in Lombardia - 2023 appena pubblicato. Il volume presentato a Milano il 26 febbraio scorso è arrivato alla sua quarta edizione, ripercorre le cifre e i dati sugli usi dell’acqua in agricoltura, grazie alle elaborazioni condotte dal CeDATeR, il Centro Dati Acqua e Territorio Rurale nato dalla sinergia tra l’Associazione nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue della Lombardia (ANBI) e Regione Lombardia.

Come ha esordito nella sua introduzione il presidente di ANBI Lombardia, Alessandro Rota (anche presidente della Coldiretti di Milano, Lodi e Monza Brianza), “il quadro che emerge è quello di un’annata irrigua avviata nel segno di una profonda crisi idrica dovuta alla scarsità di precipitazioni, con una disponibilità ridotta del 58% rispetto alla media del periodo di riferimento 2006-2020, su cui ha pesato (-69%) la mancanza di neve. Le piogge copiose di maggio, insieme alla gestione cautelativa e condivisa dei bacini lacustri e idroelettrici montani, hanno consentito tuttavia di chiudere la stagione senza le gravi difficoltà del 2022”.

Anche i dati metereologici non hanno aiutato: l’anno idrologico 2022-2023 (1 ottobre - 30 settembre) in Lombardia è stato più caldo dall’inizio delle registrazioni, con un valore di temperatura media nel territorio di pianura pari a 16 gradi centigradi, vale a dire di 0,3 gradi più elevata del precedente record del 2015. Questo ovviamente si è ripercosso in un maggiore fabbisogno idrico delle colture, compensato dall’apporto delle precipitazioni della tarda primavera e di luglio, spesso però accompagnate da grandine e da vento forte.

Nel 2023 cala ancora il volume totale stagionale delle derivazioni ad uso irriguo da acque superficiali: dai monitoraggi il valore si attesta sui 6.9 miliardi di metri cubi, con una contrazione del 18% rispetto al valore medio del sessennio 2016-2021. Si tratta di una riduzione di circa metà di quella registrata nell’annata critica 2022, che aveva infatti segnato un crollo del 35% dei prelievi sempre rispetto allo stesso parametro di riferimento.

“Fondamentale anche in questa stagione - ha ricordato Rota - è stato il ruolo del Tavolo regionale per l’utilizzo in agricoltura della risorsa idrica che ha consentito il coordinamento nella gestione dei bacini lacustri e degli invasi idroelettrici montani”. Questo ha permesso di contare su riduzioni contenute delle portate derivate, giungendo quindi a un complessivo soddisfacimento dei fabbisogni irrigui delle colture. “I Consorzi di bonifica e irrigazione lombardi - ha concluso il presidente - guardano intanto all’immediato futuro: investimenti in infrastrutture e innovazione sono alla base della nostra azione, accompagnata dal rafforzamento di una rinnovata cultura dell’acqua basata sull’approccio scientifico di cui il nostro Report è parte integrante”.

Le dinamiche emerse nel 2023 hanno evidenziato ulteriormente la necessità di approfondire il tema delle interazioni tra irrigazione e acque sotterranee, sia dal punto di vista degli effetti dei prelievi da falda ad uso irriguo, sia del ruolo fondamentale dei sistemi irrigui nella ricarica degli acquiferi. “Questo tema, già emerso con forza nella precedente stagione irrigua, si riconferma – come ha ribadito il direttore di ANBI Lombardia Gladys Lucchelli - uno dei più complessi e meno conosciuti: solamente una maggiore consapevolezza del ruolo della falda e delle tempistiche e delle modalità della sua ricarica può consentirne un utilizzo equilibrato e sostenibile”.

CLICCA QUI per scaricare il Report sulla stagione irrigua 2023 in Lombardia.

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