12 Dicembre 2017
CETA, SALGONO A 2400 IN TUTTA ITALIA COMUNI CONTRO IL TRATTATO

«Contro un accordo sbagliato e pericoloso per l’Italia è in atto una vera rivolta popolare, che ci ha visti protagonisti su tutto il territorio nazionale e anche in provincia di Pavia». E’ quanto afferma il presidente di Coldiretti Pavia Wilma Pirola rispetto al Ceta, un accordo che per la prima volta nella storia l’Unione Europea rischia di legittimare la pirateria alimentare a danno dei prodotti Made in Italy più prestigiosi, accordando esplicitamente il via libera alle imitazioni che sfruttano i nomi delle tipicità nazionali.

«In tutta Italia,  già espresso contrarietà 14 regioni, 18 province 2400 comuni e 90 Consorzi di tutela delle produzioni a denominazioni di origine – spiega ancora il presidente di Coldiretti Pavia – Nel nostro territorio delibere “NO CETA” sono state assunte da 122 Comuni su un totale di 188 (circa il 65%), a cui va aggiunta anche la delibera contraria della Provincia di Pavia».

Su un totale di 292 denominazioni italiane riconosciute in Italia, infatti, ben 250 non godono di alcuna tutela nel trattato. Inoltre il Ceta rischia di uccidere il grano duro italiano, con il crollo dei prezzi favorito dall’azzeramento strutturale i dazi per l’importazione dal Canada dove viene fatto un uso intensivo di glifosato nella fase di pre-raccolta, vietato in Italia. E pesa anche l’impatto di circa 50.000 tonnellate di carne di manzo e 75.000 tonnellate di carni suine a dazio zero da un Paese dove si utilizzano ormoni della crescita vietati in Italia.

Continuando con la navigazione in questo sito, accordi l'utilizzo dei nostri cookie. Approfondisci

Le impostazioni dei cookie in questo sito sono impostate su "permetti cookie" per permettere la migliore esperienza di navigazione possibile. Se continui l'utilizzo di questo sito senza cambiare le impostazioni del tuo browser o se clicchi su "Accetto" confermai l'autorizzazione di tali cookie.

Chiudi